martedì, maggio 24, 2005

Quarta mailona (festival e pidocchi a Baltimore)

Ciao a tutti, questo we sono rimasto a Baltimora ed ho preso fiato, approfittandone per vedere sabato un festival musicale con programma ricco di blues, pop e country. Ho sentito tre concerti su nove (il primo gruppo suonava a mezzogiorno, l'ultimo avrebbe chiuso verso le nove), il primo di blues (chitarra, basso e batteria, chitarrista voce, bravo come chitarrista, la voce da dimenticare) e poi un certo Automatic Slim (http://www.automaticslim.com/index.html) che faceva musica tipo los lobos... Decisamente piu' piacevole il secondo del primo. Poi e' salito sul palco un grezzone con cappello da cowboy e tatuaggi, e da subito si e' capito che era ubriaco perso e avrebbe dovuto cantare canzoni folk. Devo confessare che sono andato a questo festival con la speranza di vedere un concerto country e il gruppo di T.T. Tucker avrebbe dovuto fare musica bluegrass (il country ha diverse sfaccettature, a seconda dello stato, T.T. arriva dal West Virginia). Il guaio e' che T.T. Tucker era ancora piu'sverso del grezzone in cappello e tatuaggio, il quale non voleva scendere dal palco e allora e' iniziata una jam session country oscena penso agli stessi americani, con latrati e improvvisazioni che non vi dico. In compenso vi allego una foto da distante di T.T. Tucker, intento a trasportare la batteria del gruppo, spero apprezziate.



Questo we mi ha anche permesso di verificare un po' meglio questa fobia della sicurezza che hanno gli americani: sono stato un bel po' a zonzo sugli autobus di Balto. Premetto che a Baltimora manca quasi completamente una classe media-alta. O sei ricco o sei piuttosto povero. Nel primo caso hai una macchina e non ti sogni di prendere il bus, nel secondo caso ti siedi alla fermata e aspetti. Di conseguenza sul bus ci sono neri, latini e barboni bianchi (oltre al sottoscritto). Sono bus abbastanza chiassosi, ma non pericolosi, almeno se tu non li infastidisci loro al massimo scambiano due chiacchiere, ma non ti provocano (su uno di questi ho visto una nera giovane e carina, con i pidocchi). Lo stesso vale per le strade del centro di Balto e Washington. Di poveri ce n'e', ma al massimo, se proprio osano, ti chiedono 50 cent e se gli dici che non li hai non insistono. Ora, sicuramente non e' come girare in Italia, probabilmente siamo ancora fortunati, ma per essere certo che questa ansia di sicurezza sia veramente tale vorrei prima andare a New York. Il peggio lo vedro' sicuramente li'.

giovedì, maggio 19, 2005

Terza mailona (Washington e co.)

Buongiorno a tutti,
qua sto iniziando a divertirmi, insomma, meglio di prima sto.
Il we e' trascorso bene, nel senso che la mia padrona di casa mi ha
invitato ad un concerto di chitarra classica, e si e' fatta venire a
prendere da due italo-americani. Lei spettacolare, aveva le ciabattine
leopardate, da non credere, parlava italiano proprio con l'accento
americano. Visto che tutti tranne me in quella macchina erano artisti sono
stato invitato ad una inaugurazione di una galleria d'arte, tanta gente di
ogni eta' in una piccola casetta di quelle a schiera, con microgiardino
prima del marciapiede. C'era anche uno che suonava la chitarra, pagato. E
un cuoco, fratello di una delle due artiste che esponevano, venuto apposta
dalla California. Ovviamente i miei compagni di avventura erano avvezzi a
questo genere di situazioni, io ero piuttosto spaesato e ho cercato di
nascondermi, ma ovunque mi recuperavano e mi presentavano a nuovi arrivati.
Le due artiste erano sorelle, una magra come un chiodo, l'altra piuttosto
paffuta, in precario equilibrio su dei trampoli, entrambe sui trenta. La
seconda era veramente sguaiata, somigliava a Miss Piggy truccatissima.
Poi siamo andati al concerto, in un'altra casa trasformata in negozio di
dischi e sala concerti al piano di sopra. Le premesse erano ottime, anche
perche' li' ha suonato Branford Marsalis, mica storiette. Il concerto
penoso, tanto che la mia padrona di casa, quando le artiste hanno chiesto
venisse spenta l'aria condizionata ha urlato "keep it going, otherwise you
would actually hear us snorting a lot" (lasciatela accesa, vi disturberemmo
russando, se no). Poteva permetterselo, la ragazza che suonava la chitarra
era una sua modella. Prima di uscire di casa le avevo chiesto se ci fosse
bisogno della giacca, insomma volevo capire se fosse una serata di gala. Ha
riso e sono uscito in polo fuori dai pantaloni. Al concerto sono risultato
il piu' fighetto. Tutti sbracati, molti in camicia hawaiana, alcuni
griffati Ralph Lauren, stravaccati sulle sedie, e vi assicuro che era un
ambiente chic e anche loro erano artisti o comunque benestanti... Sono
convinto che il meglio lo trovero' in qualche bar di country music, ma vi
assicuro che gia' cosi' fa effetto, sono abbastanza bovari, almeno quelli
che frequento io.
Sabato sera ho fatto ancora una ricerca per capire a che ora dovessi
svegliarmi per andare a Philadelphia. Ho scoperto che la sveglia era
presto, e che costava 98 dollari (un'ora di viaggio, caruccio). Ho deviato
su Washington, solo 38 dollari a/r...
Una citta' meravigliosa, carica di contrasti come solo negli States. Ho
deciso di atteggiarmi a turista e ho preso il trolley, una specie di tram
il cui biglietto vale tutto il giorno e tu puoi scendere ad ogni fermata
"turistica" e prenderne un altro ogni venti minuti. Cosi' facendo sono
riuscito in tutto il giorno a vedere un terzo delle cose che meritano
essere viste. E quindi ho dovuto selezionare. Ho escluso subito il
congresso (Capitol, quella grande cupola che si vede sempre nei film) e la
Casa Bianca. A malincuore ho escluso anche i musei pubblici, perche' alla
Phillips Foundation c'e' una mostra su Modigliani che termina il 29 maggio,
come resistere? Altra scelta fondamentale, andare al museo di scienze
naturale al cui ingresso c'e' un teschio di triceratopo o andare allo zoo a
vedere due degli ultimi panda giganti rimasti al mondo?


La mia padrona di casa mi aveva parlato del Vietnam Memorial e mi sono
fermato anche li'. Ne ho approfittato per vedere la famosa statua di Abramo
Lincoln seduto su una sedia a trono, imponente. E da li' ho oltrepassato
con un altro trenino il Potomak, il fiume di Washington, per andare al
cimitero monumentale nazionale, Arlington. Emozionante anche questo, nel
verde, le pietre tombali bianche in fila a ventaglio... prospettive
spettacolari da ogni angolazione. Beh, poi ho visto la cattedrale (la sesta
al mondo per dimensione), il quartiere di Georgetown, la crocetta di
Washington, ma i prezzi sono 3 volte superiori (10mila dollari a metro
quadro ai piani bassi).
A quel punto mi ha salvato un hot-dog, se no sarei svenuto per il
sovraccarico di meraviglie e di km percorsi comunque a piedi.
Un abbraccio a tutti,
Ale

domenica, maggio 15, 2005

seconda mailona (universita' e inetti)

ecco la seconda mailona.
riguarda l'istituto di studi politici della JHU e gli americani in genere come primo approccio. ho sempre considerato gli statunitensi come superperformanti, perfetti quasi quanto svizzeri o svedesi o olandesi. beh, no, almeno non alla JHU, decisamentetra le prime dieci universita' al mondo. mi sembra di essere all'universita'di torino dieci anni fa. o meglio, non esageriamo, qualcosa funziona, altre cose proprio no. esempio:
1) il mio pc funzionava, ma ieri un omino informatico dall'aspetto dilbertiano e' venuto a fare l'upgrade del sistema operativo, e da ieri il mio pc si riavvia in continuazione, senza nemmeno farmi mettere login e pass. quindi ho recuperato un vecchio portatile in prestito per oggi e domani forse si aggiustera'
1 bis) la mia mail universitaria non funziona, e l'omino dice che ha dimenticatola "magic word" e prima o poi se la ricordera'...
2) al mio arrivo dovevo ricevere un primo assegno da 800 dollari. si e' perso. e domani me ne arrivera' un altro.
3) il campus della JHU e' un labirinto degno del minotauro piu' fuori di testa, e mi e' toccato imparare a memoria la cartina per iniziare ad orientarmi...ora va meglio, ma sembra di essere in un bosco con sentierini che sbucano ovunque e senza senso, soprattutto per chi come me e' abituato alle vie "ordinate"di Torino
4) i bus non passano quasi mai (frequenza del mio dalle 17 alle 24, ogni 40 minuti). il sito web della navetta gratuita che collega i dieci college di Balto non e' aggiornato e quindi ti devi arrangiare o avere una botta di fortuna. se no, aspetti.
5) i problemi di sicurezza all'interno e all'esterno del campus sono da quartieri spagnoli. due morti solo quest'anno, tra gli studenti, e polizia come ho visto solo a Belfast.
In compenso lo stile americano e' sinceramente interessante. Ti accompagnano per mano per le prime commissioni, ma le seconde le fai da solo. Come mammauccellino con i suoi nidiacei. Mi piace, davvero. Ci sei tu americano come individuo, gli altri vengono molto molto dopo. Questo pero' non vuol dire che ti/si calpestano. Vuol dire che tu sei comunque una seconda priorita', e gentilmente lo fanno capire. Non so se rendo, eppure ti da' una sveglia, ed ha un suo perche'. L'entusiasmo con cui accolgono qualunque scemenza dica mi disorientava un po' all'inizio, ora non piu'. Se la direttrice dell'istituto mi dice "come stai" e io "bene" lei dira' "terrific!". non c'e' niente da fare, anche gli aggettivi devono essere sproporzionati. e io faccio la figura del rozzo, ma col tempo sto iniziando a controbattere con sentiti "cool"o "nice", il massimo del MIO entusiasmo.
Mi ritrovo ogni tanto a vagare con la mia tazza in giro per l'istituto, ormai il mio stomaco ha accettato che qualunque bevanda butti giu' ci deve essere assieme del ghiaccio, tanto ghiaccio. E le dimensioni del cibo, generalmente, sono enormi. stamattina per esempio ho mangiato un muffin da due etti... a pranzo invece ho mangiato una fetta di "fritatta" alta sei-sette centimetri.
Eppure al di la' del mio tono ironico mi piace, sono i primi loro a non prendersi completamente sul serio. Devo investigare il loro senso della patria, su questo forse fanno veramente sul serio. Vedremo.
Un abbraccio a tutti,Alessandro

martedì, maggio 10, 2005

Prima mailona (del viaggio e del primo approccio)

Cari tutti!Ecco la mailona.
viaggio: da milano a londra pochi disagi, a londra ho aspettato tanto, maavevo il corriere della sera e hanno anticipato il check in, anche perche'poi ho visto che c'erano tantissime persone. era pieno. avevamo tutti coperta, cuffie per vedere i film , calzine (che ho tenuto e trovo meravigliose, le ho indosso adesso), copri occhi. abbiamo mangiato due volte, piu' un aperitivo dolce. ho dormito poco, anche perche' i posti erano strettissimi. io sapevo gia' che sarebbe stata una mezza sofferenza, ma quello davanti a me si e' impegnato a renderla completa. comunque alla fine tra i film e tutto e' andata bene. 7,30 ore e 7000 km mi pare. passare sopra le newfoundlands, a destra del canada, e' stato bello, anche se sono proprio brulle e nevose ancora a maggio. entrati negli usa il tempo era brutto e non ho visto altro.
baltimora: arrivati all'aeroporto ho consegnato il documento che mi avevano fatto compilare sull'aereo (lo devono fare tutti), sono passato da tre livelli di polizia, ma alla fine ho raggiunto la borsa e sono entrato negli States. Ovvero alla stazione dei treni, dove al capolinea opposto e' venuta a prendermiLois (la mia padrona di casa). Il viaggio in treno e' stato interessante. Ho visto diverse aree e tantissimi neri. La citta' e' praticamente divisa in due, quartieri bianchi e neri, i secondi sono i piu' poveri. Baltimora (Balto) e' ancora piuttosto unsafe, circola tantissima droga e ogni criminale ha la pistola vera, non di plastica o giocattolo. persino nel mio quartiere che e' una specie di crocetta di villette con verde, mi si dice di stare attento e di non circolare di notte, se non in taxi o macchina. Oggi ho visto la JHU, e il palazzo dove dovrei lavorare. Il campus e' grande quasi quanto Parco Ruffini. Sono andato al supermercato con Lois, ho comprato una tanica di succo d'arancia da due litri (non ce n'era da meno) e una bottiglia di coca da 2 litri {non hanno il litro e mezzo, qua e se ne prendi da 50 costa quanto quella da 2 litri o quasi). le macchine sono tutte grandi, ma ci sono meno SUV di quanti mi aspettassi. ho visto delle dodge e delle cadillac, sonobuffe.
casa: e' grande, spaziosa. e' una casa vittoriana di quelle che nei film americani ci sono in riva ad uno strapiombo, o se si vuole e' come la casa degli adams e io vivo nella "torre" in cima. bella spaziosa, anche il bagno anche se la doccia la devi fare seduto, perche' e' un po' mansardato. la finestra della camera da letto e del mio soggiorno sono due semi bowindow, uno a est e uno a ovest. la casa e' piena di opere d'arte perche' Lois e' una pittrice e suo nonno era un commerciante d'arte. Davanti e dietro ci sono due ingressi di legno larghi, un'altalena, non c'e' ancora il dondolo, ma c'e' l'amaca. e un sacco di fiori e piante, in circa 300 mq di terreno. ieri ho conosciuto la vicina, una tipa sui 50 entusiasta come solo gli americani.A presto,Alessandro