giovedì, maggio 19, 2005

Terza mailona (Washington e co.)

Buongiorno a tutti,
qua sto iniziando a divertirmi, insomma, meglio di prima sto.
Il we e' trascorso bene, nel senso che la mia padrona di casa mi ha
invitato ad un concerto di chitarra classica, e si e' fatta venire a
prendere da due italo-americani. Lei spettacolare, aveva le ciabattine
leopardate, da non credere, parlava italiano proprio con l'accento
americano. Visto che tutti tranne me in quella macchina erano artisti sono
stato invitato ad una inaugurazione di una galleria d'arte, tanta gente di
ogni eta' in una piccola casetta di quelle a schiera, con microgiardino
prima del marciapiede. C'era anche uno che suonava la chitarra, pagato. E
un cuoco, fratello di una delle due artiste che esponevano, venuto apposta
dalla California. Ovviamente i miei compagni di avventura erano avvezzi a
questo genere di situazioni, io ero piuttosto spaesato e ho cercato di
nascondermi, ma ovunque mi recuperavano e mi presentavano a nuovi arrivati.
Le due artiste erano sorelle, una magra come un chiodo, l'altra piuttosto
paffuta, in precario equilibrio su dei trampoli, entrambe sui trenta. La
seconda era veramente sguaiata, somigliava a Miss Piggy truccatissima.
Poi siamo andati al concerto, in un'altra casa trasformata in negozio di
dischi e sala concerti al piano di sopra. Le premesse erano ottime, anche
perche' li' ha suonato Branford Marsalis, mica storiette. Il concerto
penoso, tanto che la mia padrona di casa, quando le artiste hanno chiesto
venisse spenta l'aria condizionata ha urlato "keep it going, otherwise you
would actually hear us snorting a lot" (lasciatela accesa, vi disturberemmo
russando, se no). Poteva permetterselo, la ragazza che suonava la chitarra
era una sua modella. Prima di uscire di casa le avevo chiesto se ci fosse
bisogno della giacca, insomma volevo capire se fosse una serata di gala. Ha
riso e sono uscito in polo fuori dai pantaloni. Al concerto sono risultato
il piu' fighetto. Tutti sbracati, molti in camicia hawaiana, alcuni
griffati Ralph Lauren, stravaccati sulle sedie, e vi assicuro che era un
ambiente chic e anche loro erano artisti o comunque benestanti... Sono
convinto che il meglio lo trovero' in qualche bar di country music, ma vi
assicuro che gia' cosi' fa effetto, sono abbastanza bovari, almeno quelli
che frequento io.
Sabato sera ho fatto ancora una ricerca per capire a che ora dovessi
svegliarmi per andare a Philadelphia. Ho scoperto che la sveglia era
presto, e che costava 98 dollari (un'ora di viaggio, caruccio). Ho deviato
su Washington, solo 38 dollari a/r...
Una citta' meravigliosa, carica di contrasti come solo negli States. Ho
deciso di atteggiarmi a turista e ho preso il trolley, una specie di tram
il cui biglietto vale tutto il giorno e tu puoi scendere ad ogni fermata
"turistica" e prenderne un altro ogni venti minuti. Cosi' facendo sono
riuscito in tutto il giorno a vedere un terzo delle cose che meritano
essere viste. E quindi ho dovuto selezionare. Ho escluso subito il
congresso (Capitol, quella grande cupola che si vede sempre nei film) e la
Casa Bianca. A malincuore ho escluso anche i musei pubblici, perche' alla
Phillips Foundation c'e' una mostra su Modigliani che termina il 29 maggio,
come resistere? Altra scelta fondamentale, andare al museo di scienze
naturale al cui ingresso c'e' un teschio di triceratopo o andare allo zoo a
vedere due degli ultimi panda giganti rimasti al mondo?


La mia padrona di casa mi aveva parlato del Vietnam Memorial e mi sono
fermato anche li'. Ne ho approfittato per vedere la famosa statua di Abramo
Lincoln seduto su una sedia a trono, imponente. E da li' ho oltrepassato
con un altro trenino il Potomak, il fiume di Washington, per andare al
cimitero monumentale nazionale, Arlington. Emozionante anche questo, nel
verde, le pietre tombali bianche in fila a ventaglio... prospettive
spettacolari da ogni angolazione. Beh, poi ho visto la cattedrale (la sesta
al mondo per dimensione), il quartiere di Georgetown, la crocetta di
Washington, ma i prezzi sono 3 volte superiori (10mila dollari a metro
quadro ai piani bassi).
A quel punto mi ha salvato un hot-dog, se no sarei svenuto per il
sovraccarico di meraviglie e di km percorsi comunque a piedi.
Un abbraccio a tutti,
Ale