sabato, giugno 04, 2005

Quinta mailona (Memorial day e NYC)

Week end lungo per me questa volta. Il 30 maggio e' infatti Memorial Day, il giorno in cui negli USA si ricordano le vittime delle guerre che hanno visto coinvolto il popolo statunitense. Tutti ne approfittano per capatine fuori citta' o per andare al cinema, altrimenti ci sono ovunque manifestazioni e a Baltimora i fuochi d'artificio. Io ne ho approfittato sabato per andare in giornata a New York, che dista da Balto circa trecento chilometri. Sveglia alle 6, partenza alle 7.15 e arrivo a NY alle 10. Prima di entrare nel Lincoln Tunnel che collega la terra ferma a Manhattan si inizia ad intravedere lo spettacolo di grattacieli di Uptown (dove ci sono i famosi Empire State e Daemon Chrysler Building, il primo alto 380 metri e il secondo famoso perche' ci si arrampicava sopra un famoso scimmione troppo cresciuto), e il non meno impressionante gruppo di superedifici di Downtown (dove si trovavano le torri gemelle). Prima fermata del bus, Times Square, che di mattina presto e' abbastanza popolata, ma le luci della bella giornata e le luci dei mille schermi non vanno d'accordo: probabilmente e' fenomenale vedere questo spiazzo di notte, anche se gia' verso le quattro qua si riversano tante persone quante a Natale in Piazza Castello moltiplicato dieci. Ho poi preso la quinta avenue fino all'Empire, ma la coda per salire era gia' lunghissima, e allora sono andato verso il Central Park, sulla cui strada c'era una delle mie mete del giorno, il MOMA, Museum of Modern Art. Sei piani di arte e architettura moderna, e il quinto comprende probabilmente la piu' imponente collezione di capolavori d'arte moderna al mondo.Ci sono la Notte Stellata di Van Gogh, Les Demoiselles d'Avignone di Picasso, la Persistenza della Memoria di Dali', La Danse di Matisse, e poi ancora maree di Picasso, Klimt, Schiele, Klee, Warhol, Magritte, Mondrian, Braque, Cezanne, Monet, Munch, Kandinsky, Gauguin, Chagall, Miro', Ernst, e poi alcuni italiani, De Chirico, Balla, e ancora Frida Kahlo e Jasper Johns (di cui vi allego un'opera).



La lista non e' completa anche perche' il MOMA dopo un po' ti avvolge al punto da soddisfarti e lasciarti in un limbo di sogno sorridente e incredulo. E d'altronde New York in genere e' cosi'. C'e' tutto quello che puo' soddisfare tutti i gusti, nessuno e' in grado di dirsi completamente insoddisfatto da questa citta', tutti ci troveranno il meglio o quasi di quello che stanno cercando o di quello che li fa stare bene. Un esempio: ti piacciono i dinosauri? C'e' un museo in cui si trovano il teschio di un tirannosauro e vari scheletri perfettamente conservati di altri giganti, tra cui i barosauri! E se ti piace l'arte moderna, ma non contemporanea puoi trovare Vermeer o Rembrandt, Tiziano o Michelangelo. Ti piace il teatro? Il distretto dei teatri ha decine di commedie (in particolare ho visto in programmazione Billy Crystal, Denzel Washington e la Lange). Hai fame? Non ti chiedere di cosa, c'e' di tutto, dalla ciambella al tahitiano. Vuoi fare shopping? La Rinascente e' forse un bugigattolo rispetto alle centinaia di negozi anche a cinque piani solo di abbigliamento. E poi ci sono i negozi delle televisioni (MTV, ESPN, CBS, NBC) e delle squadre sportive (New York Yankees, p.e.). C'e' la seconda chiesa piu' grande del mondo, la cattedrale di San Patrizio, e ci sono tanti barboni, praticamente ad ogni angolo della strada ce n'e' almeno uno. Ho visto una scena sintomatica sulla quinta strada. Un uomo con addosso un cartellone pubblicitario sgattava in un cesto della spazzatura, a due passi dall'Empire State Building.A Central Park puoi giocare tutti gli sport che vuoi (io ho visto calcio, baseball, softball, equitazione), ma ne ho visitato solo un decimo. Per piacere personale ho preso la metropolitana, lunghissima e strapiena (8 milioni gli abitanti di NY, 20 con la zona metropolitana), e sono sceso a Chambers Street, a tre isolati da Ground Zero. L'emozione e' forte, ma e' chiaro il bisogno degli americani di ricominciare. Dove erano le torri gemelle ora funziona una stazione di treni e si sta iniziando a ricostruire. Lo spazio vuoto e' enorme, ma e' come se fosse ovattato, il silenzio e' rispettoso, nessuno urla, nemmeno gli zarri. E' come se ci fosse un sistema che attutisce i suoni. E ancora alcuni grattacieli attorno sono in ristrutturazione. C'e' solo un pezzo di ferro della struttura portante originale a ricordo, e sulle inferriate i nomi di tutte le vittime dell'11 settembre, piu' di 4 mila.Decido di tornare indietro, non trovo Wall Street, forse l'incrocio, e' vicinissima al sito del World Trade Center. Si' perche' da nessuna parte c'e' scritto Ground Zero, c'e' solo e sempre WTC, come se li' ci dovessero essere ancora le strutture e tutto quanto rappresentavano.Prendo di nuovo la metro e scendo a due isolati da Times Square, che ora e' una bolgia infernale (sono le 17). Mi dirigo al Rockefeller Center, dove saliro' sul bus un'ora abbondante dopo, stremato.In breve, rispetto a citta' meravigliose come Roma, Praga, Parigi e Venezia, ti sembra che ci sia un qualcosa in piu' In quelle citta' vai a vedere qualcosa che e' gia' accaduto secoli e secoli fa. A NY vedi qualcosa che e' storia ora o lo e' stato pochissimo tempo fa.Ah, ho volontariamente evitato di vedere anche da lontano la statua della liberta', il ponte di brooklyn, il palazzo di vetro dell'ONU, la parte est di central park con altri musei mozzafiato, harlem, chinatown e little italy.Domenica sono stato invece in centro a Baltimora. Forse per rimettere i piedi per terra. Balto ha una bella passeggiata sul porto, con mille ristorantini, negozi, l'acquario, gente che canta e suona vicino all'acqua, i water taxi. Non e' certo da buttare via, ed e' piu' rilassante di NY.